Qualcuno l'ha definita la regina d'Africa, a ricordo della leggendaria regina di Saba che partorì Menelik I° pare proprio in queste terre sconfinate, durante un viaggio presso il re Salomone. A noi ricorda uno degli straordinari viaggi in questo lembo del Corno d'Africa: l'Etiopia degli uomini, l'Etiopia degli spazi immensi, l'Etiopia mistica e religiosa, in poche parole è la sintesi della completezza. E' dominata da un immenso altopiano disseminato da ampie vallate e imponenti massicci rocciosi come quello del Semien, con la vetta del Ras Dashan a 4620 metri; poco più a sud la Rift Valley chiamata fossa dei Galla, con i suoi laghi allineati seguendo un asse verticale Nord-Sud culminante con il Lago Turkana ai confini con il Kenya. Qui milioni di anni fa ha avuto inizio il lungo ed affascinante cammino dell'uomo. Resti di ominidi sono stati rinvenuti a più riprese nella valle dell'Omo e nella depressione di Afar, da Lucy la piccola progenitrice che si aggirava sui sentieri africani attorno ai 3,5 milioni di anni fa, all' Australopithecus afarensins di circa 3 milioni di anni. E non ci sembra un caso se le prime forme di vita umana siano iniziate proprio in Africa!!!
E da allora è continuata attraverso le alterne vicende temporali, una storiografia ricca e complessa tramandata per circa 6000 anni attraverso i testi scritti in amarico antico.
Luoghi pervasi da una fede che va ben oltre la semplice partecipazione spirituale; Axum, la città santa degli abissini copti con le steli monolitiche che si innalzano nel cielo; Lalibela con le sue chiese scavate nella roccia, che secondo una leggenda sono state costruite in 23 anni!! dal suo re Maskal.

I laghi Abaya e Chamo visti da Arba Minch

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Statue funerarie dei Konso

A nord-ovest di Addis Abeba, la grande superficie del lago Tana dalle cui acque nasce il Nilo Azzurro che inizia qui il lungo cammino prima di ricongiungersi a Kartoum con il suo fratello il Nilo Bianco, con le spettacolari cascate Tississat, incorniciate da enormi montagne e verdi valli che i greci definirono " la fresca isola celestiale ". Poco distante Gondar, l'antica e bella città costruita dall'imperatore Fasilidas nel 1635 che la abbellì con chiese, palazzi ed i famosi castelli immersi fra gli eucalipti e i sicomori. Alla bellezza dei luoghi si contrappone il fascino della variegata mescolanza di etnie, in questa terra convivono gli eredi di antichissime civiltà. Copti abissini, Oromo, Sidamo, i Falasha una tribù di ebrei-etiopici quasi estinta, si mescolano a gruppi etnici residuali degli antichi cacciatori raccoglitori presenti nelle zone remote della valle del fiume Omo. Ad ovest del fiume Giuba e fino al lago Stefania, lungo il corso del fiume Omo e fino al fiume Baro, è questa una tra le poche zone rimaste in tutta l'Africa poco conosciute, o se vogliamo dimenticata dalla storia e cartografata ancora in modo approssimativo. In questo mondo sperduto, circondato da foreste lussureggianti e montagne che superano i 4.000 metri, da impenetrabili paludi e da assolati deserti, vivono o, ancora meglio convivono piccoli gruppi etnici la cui vita non si discosta molto, da quando nel 1896 la spedizione italiana guidata da Vittorio Bottego, scoprì il fiume Omo e le sue genti. ITINERARI AFRICANI dedicherà loro uno spazio a parte.

Diversi sono gli itinerari che consigliamo oltre alla valutazione delle fattibilità ambientali connesse con i cicli delle piogge (da metà giugno a metà settembre) che possono determinare la riuscita del viaggio. In alcune zone remote del sud, l'acqua potrebbe rendere impraticabile alcune piste, quindi occorre informarsi preventivamente.
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Da Addis Abeba attraverso i sentieri religiosi e storici: un itinerario che si può effettuare in auto (opera del genio italiano) o spezzarlo con dei voli interni; strutture alberghiere decorose consentono di evitare l'uso della tenda per chi lo desidera. I luoghi: lago Tana, Gondar, Lalibela, Axum, Dire Dawa, Harar e Addis Abeba. Ideali 15 giorni.
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La valle del fiume Omo ripercorrendo le tracce di Bottego: un vero tuffo a ritroso nel tempo in territori poco conosciuti ed il contatto con gruppi etnici quasi primordiali. Un viaggio in cui occorre essere autosufficienti per diversi giorni ed avere un forte spirito di adattamento. Le etnie: Conso, Tzamaiko, Hammer, Bume, Galeb, Mursi, Karo. I luoghi: Awasa, Arba Minch, Konso, Turmi, Omorate, Key Afer, Mago Park, Addis Abeba. Almeno 16/18 giorni.
* Le feste religiose del Timkat e la Pasqua Copta: eventi da non perdere per assistere ad uno degli spettacoli più belli di questo lembo d'Africa. Occorre informarsi sulle date delle due feste che generalmente sono ai primi di Gennaio per la prima, e entro Aprile per la seconda. Un'atmosfera di assoluto misticismo che difficilmente si dimenticherà. I luoghi: Lalibela, Gondar, i monasteri del lago Tana. Solo per le feste sono sufficienti 9 giorni.
* Il parco del Semien: per gli appassionati del trekking è una cosa da non perdere. Un itinerario privo di difficoltà alpinistiche  un pò faticoso a causa della quota, infatti si arriva ai 4.430 m del Bwahit e ai 4.070 dell'Inatye. In queste zone è possibile vedere i babbuini gelada (Theropithecus gelada), gli stambecchi del Semien (Capra ibex walia) e con un pò di fortuna la volpe (Simenya simensis). Il trek classico è di 7 giorni, mentre se si vuole raggiungere la cima più alta del Semien, il Ras Dashan 4.620 metri occorrono 15 giorni. Il periodo migliore nella stagione secca da Ottobre a Maggio, con partenze dal villaggio di Debarek, a 3 ore di bus da Gondar.
* La Dancalia: ovvero l'ultima frontiera africana! Ora che è stata riaperta la vecchia pista che collegava Makallè con la depressione dancala, si può effettuare il tour completo da sud a nord. Una regione remota a nord del paese. Qui tutto è estremo, dalle temperature fino a 45°, una serie di vulcani ancora attivi come l'Erta Ale, luoghi magici e terribili come il Dallol e la Piana del sale a -130 metri slm dove si estrae il sale che viene portato da interminabili carovane di dromedari. Qui vivono gli Afar gente di straordinaria forza, tenacia e bellezza. Solo per coloro che hanno una forte motivazione e spirito di adattamento.

 

La valle del fiume Omo
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Il Tigrai e il Timkat 
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Il parco del Semien
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La Dancalia
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