Splendidamente adagiata sulle rive del Mediterraneo, l'antica Tipaza gode di una visione di naturale bellezza. Sulle sue propaggini frastagliate dai capricci del mare, giacciono da secoli le rovine della colonia fenicia, che nel 1° sec. d.c. divenne di dominazione romana. Anche qui le alterne vicende della storia ne mutarono la struttura. Anche gli abitanti di conseguenza passarono dai romani agli arabi, subendo martiri e vessazioni come il taglio della mano destra e della lingua, per non essersi convertiti. Inevitabile la caduta in rovina della città e l'abbandono. Solo qualche secolo fa, coloni francesi se ne appropriarono e nacque l'attuale Tipaza. Oggi tutta la zona archeologica con la ricca vegetazione marina sono protetti da un parco nazionale " Trémaux ", un museo a cielo aperto nel quale il connubio tra le vestigia del passato e la natura, sono un vero successo. |
La visita inizia dal
museo (francese del 1955 e ristrutturato nel 1977), con una
bella collezione di vasi di vetro del 2° sec. Qui i mosaici sono di una
bellezza estrema, ed un sarcofago di cui si fa vanto di alcuni rilievi
che ne fanno uno dei più belli del paese. Nei resti (mal tenuti) si possono vedere il cardo principale, i due templi, le terme, il campidoglio e curia, la grande basilica cristiana con battistero, un mausoleo a pianta circolare e la cappella del vescovo Alessandro, il pavimento con mosaici del Mausoleo reale di Mauritania con alcuni capitelli adagiati al suolo. Interessante il contesto naturale con le rovine disseminate sulle colline i cui pendii digradano sul mare. |