A scuola c’erano solo
due insegnanti ad accoglierci perché nessuno conosceva con precisione
la data e l’ra del nostro arrivo e la scuola era ormai chiusa. Agalì
e Gibò ci hanno mostrato le aule e il giardino, i due pozzi (quello
della scuola ha un problema, l’ultimo anello di cemento in fondo al
pozzo è rotto: entra la terra e lo riempe). Quindi non viene
praticamente utilizzato. Si potrebbe ovviare a questo inconveniente,
inserendo un ulteriore anello di cemento di diametro inferiore, ma
sembra sia un po’ complicato realizzarlo. Goumour comunque conosce
bene il problema e le eventuali soluzioni, perché a pochi km dalla
scuola possiede un giardino con un pozzo costruito nello stesso modo.
Gli abbiamo anche già parlato della cosa.
Il giardino ci è parso un po’ spoglio… mentre quello di Goumur era
ricco di verdure di ogni tipo. Il bue è lì nel giardino che mangia
cipolle e gli puzza terribilmente l’alito, ma a parte questo sta bene.
Le capre (circa una ventina o poco più) sono in un piccolo recinto nel
cortile della scuola e ogni giorno una ragazzina per 7000 CFA al mese
(figlia di un giardiniere della scuola che ha ripudiato la prima moglie
e la vecchia famiglia…, quindi anche questa figlia), le porta al
pascolo.
Il soffitto della cucina (fatto in terra, legno e natte) è seriamente
danneggiato dalle piogge, passano acqua e luce. Le pentole inviate hanno
contribuito notevolmente al miglioramento dell’attrezzatura, ma non
abbiamo idea di dove le conserveranno. Abbiamo acquistato 150 cucchiai
in acciaio perché i bambini mangiavano con le foglie di palma. Il
dormitorio maschile ora è adibito a scuola materna. E’ sponsorizzata
dall’ UNICEF per quanto riguarda il misero materiale didattico, il
cibo è il medesimo della scuola, ma abbiamo capito che c’è un’altra
organizzazione (non ricordiamo il nome) che cerca di garantire il cibo
per tutti.
La scuola materna è auto gestita dalle mogli di Agalì e Mohamed, l’
altro insegnante della scuola e non ricevono stipendio da nessuno.Non
abbiamo visitato l’altra struttura a fianco che dovrebbe essere un
magazzino. Il vecchio dormitorio femminile è l’abitazione del
direttore. Le classi sono strutturalmente a posto, mancano i banchi e le
sedie per tutti. Si potrebbero anche riparare gli oggetti rotti
(persiane da saldare, banchi e sedie divelti…) Abbiamo acquistato
anche 4 lucchetti per chiudere le aule: li abbiamo lasciati a Ousmane da
consegnare. Il gabinetto c’è, puzza un po’ ma funziona. Forse due
sono pochi per così tanti bambini, ma non sono male. Abbiamo visto
nelle classi e acquistato parecchi quaderni, penne, pennarelli, pastelli
e gessi. Loro ci hanno chiesto di acquistare copertine in plastica per i
quaderni e l’abbiamo fatto.
Abbiamo appeso listelli di legno in classe per appendere disegni e
lavori dei bambini al posto dello scotch da pacchi. Gli insegnanti ci
sono apparsi motivati e all’altezza della situazione: non hanno molta
iniziativa "pratica", ma con noi sono stati molto gentili ed
ospitali. Abbiamo ricevuto in dono due camice cucite dal sarto, mangiato
con loro, siamo stati ricevuti dal capo villaggio e altre personalità e
assistito ad una festa di canti e balli fatta apposta per noi. Abbiamo
raccolto le loro richieste e ci siamo fatti fare un foglio ufficiale che
vi consegneremo appena ci vediamo: comunque le richieste erano di
vestiti per bambini e scarpe, anche usate, i banchi, il ripristino del
pozzo… ).
Ilaria Sitzia e
Michele Dotti |