Sicuramente quello del moranato è il periodo più intenso, bello e ricco di avventure per un samburu. Anche amorose con le ragazze del villaggio, le più belle sono l’oggetto di desiderio di ogni giovane guerriero, che resterà fedele alla sua compagna e con la quale potrà avere rapporti sessuali, ma guai a restare incinta. La ragazza sarà deprezzata nel caso di matrimonio. Ci sono stati casi di morte per avvelenamento nella speranza di abortire!!! Il morani ha dei compiti particolari e precisi come quello di difendere il villaggio e le sue persone, deve portare nei periodi di siccità la mandria anche lontano alla ricerca di verdi pascoli. Questo può voler dire anche sconfinare in territorio nemico, i Turkana!!, con i quali hanno scontri violenti e perfino mortali. Il morani deve vivere al di fuori del manyatta ( può rientrare solo in caso di una grave malattia ) e procurarsi il cibo all’esterno. Guai a mangiare in presenza di donne!!! Il cibo principale è il saroi, un misto di latte e sangue tolto dalla vena giugulare dei vitelli. Con un colpo preciso di freccia, il sangue zampilla fuori e viene raccolto nel kibuyu ( piccolo contenitore ); poi con un bastoncino si mescola in fretta per evitare il coagulo e si beve liquido!!! E’ l’alba, anzi è ancora buio quando ci mettiamo in marcia per raggiungere il villaggio, dove sono tutti raccolti all’interno del recinto del bestiame, i morani e il giovane…tutti insieme cantano ancora per infondere coraggio. Ho appena saputo che farò da padrino e dovrò tenere per il torace durante il rito il ragazzo. Ho anch’io una tunica rossa che mi avvolgo sulle spalle. |
Il capo cerimonia prende il giovane dal gruppo e lo porta davanti alla sua capanna. Gli viene tolta la tunica di pelle di capra, mentre il fratello maggiore gli versa sulla testa del latte mischiato alla cenere. Lo guardo per un momento in volto, e mi sembra dai suoi occhi gonfi di lacrime, che sia da un’altra parte, apparentemente assente. Anche il corpo, quando lo abbraccio per tenerlo, mi sembra duro, teso in tutti i suoi nervi. Viene seduto sopra la pelle di capra, quella dal quale il giorno prima avevano tagliato i sandali. Ora è di fronte al tagliatore, che per essere una persona anziana, debbo riconoscere che ha un taglio ben preciso. Tutto il villaggio e gli ospiti sono lì, a guardare, ad osservare che non fuoriesca neanche un lamento dalle labbra del giovane, che come tutti, ha mantenuto lo sguardo fisso sul tagliatore, nonostante il dolore immenso. In pochi minuti è tutto finito, e un bagno di latte e cenere sul coltello insanguinato e sul pene del ragazzo hanno sancito il termine della circoncisione. Ora sono all’interno della capanna, e come padrino devo controllare che il decorso sia buono. Pian piano entrano nella capanna gli amici, i parenti, anche il tagliatore viene a sincerarsi che tutto sia a posto. |
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Dopo un po’ di tempo passato accasciato in un angolo, il ragazzo tira su la testa e mi lancia un timido sorriso…, sta bene e fra qualche giorno sarà in grado di lasciare il villaggio per andare nella savana, armato di arco e frecce con la punta ricoperta di una pallina di resina secca proveniente dalla montagna sacra Ng’iro. Nel frattempo i morani hanno preparato il sangue appena fuoriuscito dalla vena giugulare di un vitello, e lo porgono al giovane circonciso, che per qualche giorno si nutrirà solo di quello. Finalmente la tensione si va stemperando, ed iniziano i preparativi per le danze che coinvolgeranno i guerrieri morani, così belli nel loro aspetto fiero e minaccioso!!! Stupendamente abbelliti dalle lunghe acconciature impastate di ocra rossa e grasso; i corpi agili, snelli e muscolosi, abbelliti con disegni e motivi personalizzati...; una sfilata di moda che coinvolge anche le fanciulle, che fanno a gara per creare stili personalizzati e fantasiosi con perline colorate e bottoni, poi gli anziani e le donne sposate, provenienti dai vicini accampamenti. Tutto ciò, sarà un’esplosione di colori, di canti, di gioia che la società samburu ripete oramai da millenni, e che nulla sembra scalfire, nulla sembra aver modificato almeno qui da queste parti… e noi gioiamo di tutto questo, e siamo felici ed appagati guardando saltare in alto, verso il cielo, i giovani morani. |