Lungo la strada che costeggia il mare Mediterraneo, ecco Léptis Magna, uno dei più imponenti monumenti storici che siano mai stati eretti dalla civiltà dei romani in terra straniera. Fondata dai fenici, inizialmente ebbe una vita incerta, fino a quando un suo illustre figlio Settimio Severo divenne imperatore, e la beneficiò di grandi ed importanti opere architettoniche, e non solo. La sua felice posizione la dotò di un grande porto, dove le navi scaricavano e caricavano le merci più disparate per quell’interscambio tra nord e sud che fece la fortuna di mercanti e di città come appunto Léptis Magna. Le vestigia sono esclusivamente di epoca romana (il suo apogeo risale al II secolo d.C.) con monumenti che lasciano a bocca aperta per grandiosità, abbondanza di particolari, ricchezza dei materiali usati come il granito rosa nella basilica severiana, o il marmo bianco e rosso importato dall’Italia e dalla Grecia. La visita richiede almeno più di mezza giornata, per ammirare la grande quantità di monumenti esistenti nell’area. Salta subito all’occhio il grande arco quadrifronte (le arcate sono tutte crollate) di Settimio Severo, sulla via trionfale, numerose le decorazioni in marmo sia sulle colonne che sulle altre superfici, raffiguranti le gloriose gesta dell’imperatore. |
In rigoroso ordine ecco le terme, le più vaste e ricche fra quelle delle province dell’impero: la grande palestra, la piscina con colonne ai lati, calidarium, frigidarium e tepidarium, i locali classici delle terme con nicchie che ospitavano statue, preziosi mosaici in vetro ingentilivano le diverse stanze. Il ninfeo maggiore, all’esterno, è una grande fontana ad abside al cui lato ha inizio la via colonnata che univa la palestra al porto; quindi il grande foro, la cui costruzione durò svariati anni con la vasta piazza rettangolare (forse era a due piani) con archi e colonne. Capitelli, fregi e colonne giacciono al suolo, qualche arco rimesso in sesto dagli archeologi reca la maschera della Medusa. Al fondo del foro, l’ingresso alla meraviglia della basilica Severiana, un’infinità di colonne "addobbano" questo luogo magico. Ai lati delle absidi, scolpiti nelle colonne le dodici fatiche di Ercole e i cortei di Bacco, perfettamente riconoscibili grazie alla bravura degli artisti di quel tempo. Riprendendo la via colonnata si giunge al porto. |
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Di costruzione
fenicia è stato poi risistemato ed ingrandito dai romani con grandi
opere come la deviazione del fiume Lebda ed una enorme diga per rendere
sicuro l’approdo delle navi, un faro e diverse torri di avvistamento.
Sono ancora visibili i modiglioni per gli ormeggi, la bocca insabbiata
del porto e le rovine del faro. Si prosegue la visita per i larghi
colonnati, la via trionfale e il cardo maximus, il mercato,
il luogo degli affari che accoglieva i mercanti e i compratori tra
colonnati, statue e bassorilievi di stile ellenico. Il prodotto che
andava per la maggiore era l’olio d’oliva, che veniva esportato in
grandi quantità!! Per chiudere in bellezza, una deviazione porta al teatro
eretto dall’imperatore Augusto e ricco di iscrizioni e di statue; due
archi sulla via trionfale, quello di Tiberio ( 37 d.C.) e quello di
Traiano (110/111 d.C.), portano al grande arco di Settimio Severo.
Prima di uscire una visita al museo con statue, busti e bassorilievi; da
non perdere la sala dei mosaici!!! Ci sono dei punti panoramici che permettono una veduta d’insieme di Léptis Magna, il contrasto delle colonne con lo sfondo del mare è bellissimo .L’inclemenza del tempo, le nefandezze degli arabi, i saccheggi continui hanno contribuito al suo lento declino, pian piano tutto è svanito come un soffio di vento che cancella ogni minima traccia sul terreno. Solo le pietre, i marmi, le colonne rivolte verso il cielo, sono rimaste per ricordare che qui, migliaia di anni fa, vi era la vita. |