Ci vogliono almeno 4 giorni di pista per arrivare sulla sponda orientale
del lago Turkana e, dopo aver attraversato l'oasi di Loiyangalani e il
sito di Alia Bay, ecco Koobi Fora. Il quartier generale con gli
alloggiamenti per gli studiosi sorge proprio su una lingua di sabbia che
si protende nelle acque del lago. A qualche km di distanza, su una
collinetta ecco il Museo.
Koobi Fora è una parola Gabbra ( i Gabbra sono pastori nomadi che
vivono in queste zone) che vuol dire "posto della Commiphora",
per indicare un cespuglio del genere Commiphora diffuso sul posto
assieme alle acacie spinose.
In questo eden primordiale si trovò nel 1.888 il conte Samuel Teleki
d'Austria, primo esploratore a scoprire il lago ed un gran numero di
rinoceronti, bufali e waterbuck. Specie che non potrebbero sopravvivere
con l'attuale vegetazione adatta invece a branchi di zebre, orici,
antilopi "topi" e gazzelle, oltre a sparuti esemplari di kudu
maggiore. Procedendo nella nostra visita, la guida puntualizza che i
depositi fossiliferi si estendono per circa 20 km dal lago, e verso sud
a Alia Bay per almeno 60 km, fornendo quasi 1.000 kmq di strati del
Plio-Pleistocene più ricchi della terra.
Un cippo con la sigla KNM-ER 1470 indica il luogo del ritrovamento del
cranio di Homo rudolfensis (dove KNM-ER sta a significare Kenya
National Museum - East Rudolph; 1470 è il numero progressivo del
reperto), preceduto di qualche anno dalla scoperta di un altro celebre
cranio di Australophitecus boisei. Questi fossili convinsero la
maggior parte dei paleoantropologi a ritenere che 4 tipi di ominidi, Homo
erectus, Homo habilis, Homo rudolfensis e Australophitecus
boisei, vissero circa 1.8 milioni di anni fa condividendo lo stesso
ambiente in quella che è la zona attorno a Koobi Fora, nel Kenya
settentrionale.
Degna conclusione di questo viaggio alla ricerca delle nostre radici
comuni, è la visita al piccolo Museo posto su di un promontorio con una
vista mozzafiato sulla baia e sulle acque color di giada del lago
Turkana. All'interno numerosi pannelli esplicativi con copie dei reperti
fossili consentono di ripercorrere le tappe evolutive dell'umanità, con
particolare riferimento ai ritrovamenti effettuati sulle sponde del
lago.
Lasciamo, come giusto che sia, agli studiosi e ai paleoantropologi le
diverse teorie sull'evoluzione umana, gli accesi dibattiti sulle nostre
origini africane o asiatiche e le stimolanti ricerche del nostro primo
antenato, ovvero il capostipite di Homo sapiens, l'unico
rappresentante rimasto del proprio genere sulla Terra.
di Donato Cianchini
Estratto
dall'articolo
" Tra gli ominidi di Koobi Fora "
pubblicato sulla rivista NIGRIZIA N. 6 - 2005
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